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TURCHIA CLASSICA E CAPPADOCIA

Turchia - Istanbul

TURCHIA CLASSICA E CAPPADOCIA - Volo a/r da Roma Fiumicino + 7 notti in pensione completa + visite guidate + assicurazione medico-bagaglio+ trasferimento in bus GT

Partenza: Roma


 
Pensione CompletaPensione Completa
Cliccando sull'immagine è possibile visualizzare le riduzioni valide per quel periodo
DAL - AL DAL AL PARTENZA N° NOTTI TIPOLOGIA COSTO
16/10/2025
23/10/2025
16/10/2025 23/10/2025 Gio 7 STANDARD 1
- doppia
1.392
x persona
Gio 7 STANDARD 11
- singola
1.701
x persona
TURCHIA CLASSICA E CAPPADOCIA
Dal 16 al 23 Ottobre 2025
1350 € per persona
Suppl. camera singola 300 €

Info generiche

DOCUMENTI INGRESSO: carta di identità valida per l’espatrio (esclusa con rinnovo della validità) oppure il passaporto; entrambi con validità residua di almeno 6 mesi ed in ottime condizioni.
FUSO ORARIO: + 2 ore che, quando in Italia vige l’ora legale, si riduce a + 1.
MONETA: La moneta in Turchia è la Nuova Lira Turca, 1 EUR equivale a circa 29 Try.


PROGRAMMA

1° GIORNO: ROMA FIUMICINO - ISTANBUL

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto a Roma Fiumicino, incontro con accompagnatore DLT Viaggi e partenza con volo diretto ore 11:55. Arrivo a Istanbul ore 15:30 e accoglienza in aeroporto. Trasferimento in albergo e sistemazione in camera. Cena (fredda per arrivi in albergo dopo le 21:00) in albergo e pernottamento.

2° GIORNO: ISTANBUL
Prima colazione in albergo. Attraversamento del Corno d'Oro, l'antico porto bizantino e ottomano. Visita all’Ippodromo, sede delle corse delle bighe; agli obelischi e alla Moschea del Sultano Ahmet, nota come Moschea Blu per le sue maioliche del XVII secolo. Tempo libero per visitare autonomamente la Chiesa di Santa Sofia e la Cisterna Basilica (ingressi esclusi), capolavori dell’architettura bizantina. Pranzo in ristorante. Visita al Palazzo Topkapi con sezione Harem e alla Chiesa di Santa Irene, dimora dei Sultani per quasi quattro secoli, che testimonia la magnificenza dell’Impero Ottomano, e al Gran Bazaar, il più grande mercato coperto del mondo. Possibilità di partecipare a una gita (facoltativa, a pagamento) sul Bosforo, per ammirare il versante asiatico ed europeo della città. Rientro in albergo. Cena in albergo e pernottamento.

3° GIORNO: ISTANBUL – PERGAMO - IZMIR (439 km)
Prima colazione in albergo. Partenza per Izmir, attraversando il Ponte di Osmangazi, il quarto ponte più lungo al mondo per lunghezza della sua campata centrale. Visita a una cooperativa di ceramiche dipinte a mano, conosciute per la loro bellezza e qualità. Pranzo in ristorante. Visita a Pergamo (Acropoli esclusa) e all’Asclepion, antico centro dedicato al dio della salute, Esculapio. Trasferimento in albergo e sistemazione in camera. Cena in albergo e pernottamento.

4° GIORNO: IZMIR - PAMUKKALE (343 km)
Prima colazione in albergo. Tempo libero nel centro di Izmir, la terza città più grande della Turchia, considerata una delle più belle dopo Istanbul. Sosta presso una caratteristica pelletteria. Pranzo in ristorante. Visita a Efeso, con il Tempio di Adriano, la Biblioteca di Celsio, il Grande Teatro e l’Ephesus Experience Museum. Proseguimento per Pamukkale. Arrivo in albergo e sistemazione in camera. Possibilità di usare la piscina termale. Cena in albergo e pernottamento. Possibilità di partecipare a uno spettacolo dei dervisci danzanti (facoltativo, a pagamento).

5° GIORNO: PAMUKKALE – PAMUKKALE – CAPPADOCIA (627 km)
Prima colazione in albergo. Visita all’antica Hierapolis, ricostruita dopo il terremoto del 17 d.C., e a Pamukkale, con le sue vasche naturali formate dal millenario scorrere dell’acqua calcarea; qui sembra che il tempo si sia fermato e che le cascate di una gigantesca fontana siano pietrificate come suggerisce il nome del luogo che tradotto in italiano significa “fortezza di cotone”. Pranzo in ristorante. Partenza per la Cappadocia, con sosta al Caravanserraglio di Sultanhani (o Agzikarahan o Alayhan), oggi museo. Trasferimento in albergo e sistemazione in camera. Cena in albergo e pernottamento.

6° GIORNO: CAPPADOCIA
Possibilità di partecipare a una gita in mongolfiera per ammirare dall’alto il paesaggio unico della Cappadocia, illuminato dall’alba (facoltativa, a pagamento e soggetta a disponibilità. Potrebbe essere annullata per condizioni meteo avverse). Prima colazione in albergo. Visita alla Valle di Devrent (o Valle dei Piccioni o di Avcilar), dove la roccia erosa ha creato picchi e obelischi; al Museo all’aperto di Goreme, famoso per le colonne rocciose chiamate "camini delle fate" per il loro aspetto fiabesco. Sosta in una cooperativa dei tappeti per scoprirne la lavorazione. Pranzo in ristorante. Visita esterna alla Cittadella di Uchisar situata all’interno di un cono di roccia tufacea e a una delle città sotterranee (Ozkonak, Saratli o Mazi). Visita a un laboratorio di lavorazione di pietre preziose, oro e argento. Rientro in albergo. Cena in albergo e pernottamento. Possibilità di partecipare a una serata folkloristica con danzatrice del ventre (facoltativa, a pagamento).

7° GIORNO: CAPPADOCIA – ANKARA - ISTANBUL (737 km)
Possibilità di partecipare ad un’escursione in Jeep Safari (facoltativa, a pagamento) uno dei modi migliori per godersi i paesaggi unici della Cappadocia, le sue valli e l’incredibile mix di formazioni rocciose e dolci colline. Un itinerario ricco di tappe suggestive per fotografare i paesaggi e le caratteristiche mongolfiere. Prima colazione in albergo. Partenza per Ankara, capitale della Turchia con sosta al Lago Salato. Visita al Museo delle Civiltà Anatoliche (Museo Ittita) dove i reperti sono esposti in ordine cronologico e il visitatore può seguire l’evoluzione delle civiltà succedutesi in Anatolia a partire dalla preistoria fino al periodo romano, e sosta fotografica al Mausoleo di Ataturk, il fondatore della Repubblica Turca. Pranzo in ristorante. Partenza per Istanbul, attraversando il Ponte Euroasia, famoso per il panorama. Arrivo in albergo e sistemazione in camera. Cena in albergo e pernottamento.

8° GIORNO: ISTANBUL – ROMA FIUMICINO
Prima colazione in albergo. Trasferimento in aeroporto per il volo di rientro. Partenza con volo diretto ore 09:05. Arrivo a Roma Fiumicino ore 10:50.

* L’itinerario potrebbe subire variazioni per motivi tecnici o di gestione dei siti.

Alberghi Previsti:
Istanbul Hotel Vicenza www.hotelvicenzaistanbul.com o similare
Izmir Hotel Radisson Aliaga www.radissonhotels.com o similare
Pamukkale Hotel Lycus River www.lycusriver.com o similare
Cappadocia Hotel Perissia www.perissiahotel.com o similare
Istanbul Hotel Titanic Kartal www.titanic.com.tr o similare

La quota comprende:

Volo a/r da Roma Fiumicino

Operativo volo

PC1222 Roma FCO 11:55 Istanbul SAW 15:30
PC1221 Istanbul SAW 09:05 Roma FCO 10:50

- Pernottamento di 7 notti in alberghi 4* / 5*
- Trattamento di pensione completa: 7 colazioni, 6 pranzi e 7 cene incluse (bevande escluse)
- Guida professionale parlante italiano durante il tour
- Minibus o pullman gran turismo con A/C per tutta la durata del tour
- Tasse di soggiorno
- Assicurazione Easy Care
- Accompagnatore DLT Viaggi per tutta la durata del viaggio

La quota non comprende:

- Ingressi ai musei e siti, mance in alberghi e ristoranti pari a € 175 a persona, da pagare all'arrivo alla guida (obbligatorio)
- Mance per la guida e l'autista € 25 a persona
- Extra personali, escursioni facoltative

Note Importanti:

- Non esistono camere triple negli alberghi di città; il terzo letto è aggiunto e di dimensioni ridotte per adulti.
- Durante il viaggio fra Pamukkale e Cappadocia, il pranzo sarà in punti di ristoro lungo la strada o presso dei distributori per ottimizzare i tempi del trasferimento.
- Le escursioni facoltative in mongolfiera e jeep safari non fanno parte del tour. Sono attività organizzate da terzi, che possono modificare itinerari e prezzi in base a meteo o traffico. La responsabilità organizzativa
legale è esclusivamente dell’operatore dell’escursione, che gestisce itinerari, prezzi e prenotazioni in autonomia, senza alcuna responsabilità dell’organizzatore del tour.
 
Partenza da: Roma Fiumicino

Istanbul

Le zone di Fatih, Fener e Balat sono sicuramente le più ricche di storia, le più affascinanti e caratteristiche di tutta Istanbul. Proprio per questi motivi rientrano nella lista dei patrimoni dell’Unesco. Ma nonostante ciò sono visitate da meno dell’1% dei turisti che visitano Istanbul. 
I motivi sono molti, ma la colpa principale è sicuramente da attribuire alla cosiddetta “industria del turismo”, che semplifica tutto e attua una riduzione stereotipata della città, per massimizzare i suoi profitti. La città viene quindi sostituita e rimpiazzata da una sua immagine artefatta, ed è quest’ultima purtroppo che viene visitata dalla quasi totalità dei turisti. Noi per nostra filosofia ci opponiamo a tutto questo, e speriamo che la gente abbia la curiosità e la voglia di scoprire le reali bellezze di Istanbul.
Parliamo di 3 quartieri davvero centrali per comprendere appieno la storia e la cultura di questa città, zone in cui i popoli e le religioni si sono nel tempo mescolati e sovrapposti, evidenziando e portando fino ai giorni nostri una straordinaria ricchezza di architetture, di monumenti religiosi, di colori e di prelibatezze gastronomiche. I 3 quartieri si trovano all’interno delle mura della città vecchia, ad ovest di Eminönü e si affacciano sul Corno d’Oro. Sono zone non propriamente agevoli da visitare se non accompagnati da gente che le conosce, non perché siano pericolose, ma perché non sono assolutamente battute dai turisti e non è affatto facile trovare i monumenti ed orientarsi fra il dedalo di case.
Fatih è da considerarsi uno dei quartieri più “conservatori” di Istanbul, è la zona più osservante dal punta di vista religioso, con al centro il monumentale complesso della Moschea di Fatih. Passeggiare per le sue strade, nella zona di Malta Çarşı, la zona del mercato, è un’esperienza che non può lasciare indifferenti. A Fatih oggi vivono per lo più immigrati dalle zone dell’estremo est anatolico, quindi persone molto più attente ai dettami religiosi, ma anche cariche delle loro strepitose tradizioni culinarie regionali, ed è proprio per questo motivo che il quartiere viene ormai accettato come centro gastronomico della città. E’ qui che bisogna venire per provare i sapori più autentici della cucina turca. Ristoranti o piccoli chioschi specializzati in kebap, pide, sarma, köfte, tutto squisito ed a prezzo molto basso. Dopo un pranzo o uno spuntino, è possibile raggiungere, se si riesce a trovare, la bellissima moschea di Zeyrek, che in passato era il Monastero Bizantino di Cristo Pantocratore, il secondo più grande edificio del periodo Bizantino, dopo Aya Sofia, ancora esistente ad Istanbul. La zona di Zeyrek, con le sue case in legno di periodo ottomano antiche di 200 anni, è una delle più pittoresche di tutta Istanbul. Lasciando alle spalle Fatih e dirigendosi verso Fener, incontriamo il quartiere di Çarşamba. Qui si trova una delle più famose Chiese Bizantine di Istanbul, la Chiesa di Theotokos Pammakaristos, conosciuta oggi come Fethiye Camii, dato che al giorno d’oggi è per metà moschea e per metà museo.Entrati finalmente nel quartiere di Fener, lo storico quartiere greco, le strade cominciano a farsi strette e labirintiche, le pendenze si fanno importanti, ed il rischio di perdersi sempre più elevato. E’ su questi sampietrini ultra centenari, fra case ottomane colorate, alcune superbamente restaurate, altre impietosamente diroccate, che si respira la storia di Istanbul. Devoti preti bizantini, rozzi crociati, fieri paşa ottomani col loro stuolo di servitori, commercianti armeni, negozianti ebrei, chiromanti zingari, nell’arco dei secoli hanno popolato, spesso contemporaneamente, queste zone della città, e hanno dato origine a quella ricchezza culturale che possiamo ammirare ancora oggi. Passeggiando fra case dai colori e dalle forme più bizzarre, fra bambini che giocano a pallone per le strade, si arriva davanti al Rum Lisesi, il Liceo Greco Ortodosso, magnifico e caratteristico edificio in mattoni rossi che sovrasta la collina di Fener. Inerpicandosi per una scalinata pittoresca si raggiunge la sommità della collina di Fener, dove un tempo passavano le mura dell’antica Costantinopoli, è proprio qui che sorge una Chiesa ai più sconosciuta ma di un’importanza fondamentale nella storia della città. Si tratta della splendida Chiesa di Santa Maria dei Mongoli, conosciuta anche come la Chiesa Rossa. La sua storia peraltro è talmente bella e affascinante che meriterebbe un libro, ma purtroppo non esiste nessuna pubblicazione in merito ed anzi la Chiesa pare dimenticata da tutti.
Sempre all’interno del quartiere di Fener troviamo uno dei luoghi più importanti in assoluto della religione Cristiana, il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, l’equivalente di San Pietro a Roma per la religione Cristiana Ortodossa. L’importanza storica e simbolica di questo luogo è enorme. E’ una delle cinque sedi principali della chiesa cristiana, in ordine di gerarchia, il patriarcato di Costantinopoli è il secondo dopo Roma, e precede Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. La visita della Cattedrale di San Giorgio dovrebbe perciò costituire un “must” per un turista in viaggio ad Istanbul, eppure credo che neanche l’1% dei turisti lo faccia, ignorandone probabilmente l’esistenza.
In riva al Corno d’Oro, a fare da spartiacque fra Fener e Balat, incontriamo la Sveti Stefan Kilisesi (Chiesa Bulgara di Santo Stefano), famosa per essere costruita completamente in ferro e per i suoi ricchi ornamenti interni.
Balat è lo storico quartiere ebraico, lo è stato a lungo, sia durante il periodo bizantino sia durante il periodo ottomano, questo a dimostrare il clima di convivenza interreligiosa che ha sempre caratterizzato Istanbul. Gli ebrei hanno cominciato a lasciare il quartiere solo a seguito del forte terremoto del 1894, spostandosi in parte nel quartiere di Galata ed in parte emigrando in Israele. Dopo il 1960 la residua minoranza ebraica benestante di Balat si è trasferita nel quartiere di Şişli, ed il risultato è stata una completa trasformazione del quartiere, che da zona estremamente ricca si è in fretta trasformata in zona di immigrati delle classi sociali più basse. Il cambio di composizione sociale ha fatto attraversare a Balat una fase di trascuratezza non indifferente, a cui solo ultimamente si è cercato di porre rimedio attraverso un ambizioso progetto di riqualificazione patrocinato dall’Unesco. Il sottile confine fra splendore e degrado produce in Balat un contrasto abbagliante. Il quartiere, in cui sono presenti ben 3 sinagoghe (fra cui la bellissima Sinagoga di Arhida, ancora in funzione, e visitabile previo contatto col rabbino), rimane ancora oggi un vero gioiello. Arrivando sulla sommità di Balat si entra in un parco da cui si può ammirare un panorama mozzafiato su tutto il Corno d’oro.
Proseguendo sempre a piedi e col rischio, sempre concreto, di perdersi, si raggiunge la famosa Chiesa di San Salvatore in Chora, oggi conosciuta come Kariye Müzesi. I suoi magnifici mosaici e i suoi affreschi, non hanno niente da invidiare a quelli di Aya Sofia, anzi sono oggettivamente molto più belli. Si tratta senza dubbio di uno dei più importanti monumenti storici di Istanbul, straordinario esempio della perfezione stilistica bizantina.
La visita di Fatih, Fener e Balat, è una visita impegnativa, ma regala delle emozioni uniche, anche a chi come noi è abituato ormai a frequentare questi luoghi. Ripetiamo che visitare questi quartieri da soli non è facile, spesso i nomi delle vie sulle cartine sono errati o non vengono segnati, si rischia di girare invano e perdere un sacco di tempo, la percentuale di persone che conoscono l’inglese in queste zone è prossima allo zero e quindi risulta impossibile chiedere informazioni, ci tocca ammettere che le prime volte ci perdevamo anche noi pur potendo chiedere informazioni in turco!
 

Ankara

Ankara, cosmopolita capitale della Turchia, si trova nella regione centrale del Paese, l'Anatolia. È un centro di arti performative, sede dell'Opera e del Balletto Statale, dell'Orchestra Sinfonica Presidenziale e di altre numerose compagnie teatrali nazionali. In posizione dominante sulla città, sulla cima di una collina sorge l'Anitkabir, l'enorme mausoleo di Kemal Atatürk, primo presidente della Turchia moderna, che nel 1923 nominò Ankara capitale del Paese.
Il famoso Museo delle Civiltà Anatoliche espone reperti archeologici dal Paleolitico fino all'epoca classica. Sebbene sia una città moderna, Ankara conserva numerosi monumenti del suo antico passato, come il tempio romano di Augusto e Roma, che si trova nel quartiere centrale di Ulus ed è famoso per l'iscrizione Monumentum Ancyranum, o come la moschea del XV secolo Hacı Bayram Camii. Poco distante sorge l'antico castello di Ankara, all'interno delle cui mura si trova un villaggio di epoca ottomana con strade acciottolate. La città è anche conosciuta per la lana di angora e per gli antichi negozi allineati lungo la Çıkrıkçılar Yokuşu (la via dei tessitori), dove si trovano oggetti di antiquariato e d'artigianato, e altri prodotti locali.
 

Cappadocia

La Cappadocia si trova nel cuore della Turchia ed è compresa nella zona delimitata ad est da Kayseri, a ovest da Aksaray, a nord da Hacibektaş e a sud da Niğde. Un tempo era il cuore dell'impero Ittita, poi divenne un regno indipendente ed, infine, una provincia romana. E' oggi una delle mete più rinomate del Paese, grazie ai suoi paesaggi surreali e quasi lunari, ai siti storici, alle meraviglie geologiche, ai suoi villaggi pittoreschi e città ricche di tradizioni. Rispetto alla costa meridionale e a quella orientale, le sistemazioni sono più eleganti; troverete anche pittoresche pensioni scavate nella roccia, boutique hotel e ottimi ristoranti. Resterete senza fiato davanti alle forme suggestive scavate nel tufo friabile vulcanico dall'acqua e dall'erosione naturale: enormi camini (i famosi Camini delle Fate) e funghi di pietra, vallate profonde e dolci ondulazioni, con grotte-dimore disseminate qua e là. La luce riflessa su queste forme, poi, crea effetti spettacolari, con sfumature dal bianco abbagliante al senape, fino al rosso mattone, con la cima innevata del monte Argeo sullo sfondo. La meta più magica della Cappadocia è Göreme e il suo Museo all'Aperto. Il paese stesso è un'attrattiva, dal momento che sorge tra pinnacoli e coni di tufo vulcanico e dirupi a nido d'ape, circondati da vigneti; interessanti sono anche le vecchie case che si snodano tra labirintiche vie acciottolate, nella
parte sud-occidentale del villaggio. Il museo all'aperto di Göreme, in posizione elevata a circa 1 km dal paese, è una meta assolutamente imperdibile, dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Vi troverete numerose chiese, cappelle e monasteri scavati nella roccia: per citarne solo alcune, la Chiesa della Mela (Elmali Kilise), la Chiesa dei Serpenti o Chiesa di Sant'Onofrio), la straordinaria Chiesa Buia (Karanlik Kilise), la Chiesa dei Sandali (Çarikli Kilise), la Chiesa della Fibbia (Tokali Kilise), la Chiesa del Malocchio (El Nazar Kilize) e la Chiesa Nascosta (Sakli Kilise).
Non lontano da Göreme, Ürgüp e Uçhisar sono paesi ancora autentici e con eleganti strutture ricettive per i turisti. Più ad est, a Kayseri potrete visitare numerosi monumenti selgiuchidi (moschee, tombe, palazzi di regine e principesse, musei...). Altri luoghi spettacolari e misteriosi sono le città sotterranee della Cappadocia, risalenti a circa 4000 anni fa, coi loro cunicoli che si snodano in ogni direzione, buchi e finestre tra i diversi ambienti, cucine, stalle, pozzi... Le più note sono le città sotterranee di Kaymakli e di Derinkuyu. La prima consiste in un dedalo di gallerie e ambienti scavati nella roccia su otto livelli. La seconda è caratterizzata da ambienti più spaziosi ed è distribuita su sette piani. Per rendervi conto della profondità, una volta arrivati in fondo guardate in alto, nei pozzi di ventilazione: sono luoghi decisamente sconsigliati
a chi soffre di claustrofobia. Altre città sotterranee secondarie sono quelle di Özlüce; infine Güzelyurt e Özkonak, vicino ad Avanos. Continuando il vostro viaggio, merita senz'altro una visita anche la tortuosa Valle di Ihlara, località incantevole e selvaggia un tempo luogo di ritiro dei monaci bizantini; a testimonianza di ciò, la valle è cosparsa di numerosissime antiche chiese rupestri. Le escursioni a piedi possono essere brevi, di circa mezza giornata (concentrata nella zona delle chiese principali), oppure di una intera giornata. Il consiglio è di fare l'escursione completa, esperienza che rimarrà nei vostri ricordi come una delle migliori della vacanza, sia per le rovine visitate che per l'incontaminata natura in cui vi immergerete. Nella strada per la Valle di Ihlara, merita una visita anche il paesino di Güzelyurt, caratterizzato da case in pietra, chiese e dimore rupestri, città sotterranee e una moschea scavata nella roccia. Attraverserete anche la Valle dei Monasteri, una sorta di Ilhara in miniatura, e giungerete alla Città Antica. La cima innevata del Monte Hasan sullo sfondo renderà il paesaggio ancora più suggestivo.
Infine, visitate il Parco Nazionale dell'Ala Dağlar, con le sue cascate e gli spettacolari Sette laghi (Yedigöller), che tutela il tratto centrale dei monti del Tauro. Gli appassionati di trekking troveranno pane per i loro denti; meglio però farvi accompagnare da guide locali, a costi molto onesti.
 

Konya

 
Konya e' la provincia piu' estesa della Turchia ed e' situata in Anatolia centrale. L'antico nome della cita' era Iconium, che deriva da un icona. La leggenda dice che Perseo, un semidio della mitologia greca, uccide un drago che stava devastando la citta'. La gente eregge un monumento speciale al suo onore, un obelisco di pietra con un'icona di Perseo. Questo evento aveva dato alla citta' il suo nome; Iconium. Oggi Konya si trova sull'altopiano centrale dell'Anatolia con una popolazione di oltre 2,2 milioni di abitanti. La sua area e' piu' di 38 mila chilometri quadrati cosi diventa la piu' grande provincia della Turchia in termini della superficie. L'archeologia indica che la regione e' uno degli stabilimenti piu' antichi dell'Anatolia. I risultati degli scavi di Çatalhöyük, Karahöyük, Çukurkent e Küçükköy ci dimostrano che la regione era stata abitata fin dal periodo neolitico (Eta' di pietra) attorno al 7.000 a.C. Ci furono anche degli stabilimenti nel periodo calcolitico (Eta' del rame) e poi nell'Eta' del bronzo come gli Ittiti, Frigi, Lidi, Persiani, Romani, ed infine Bizantini. Dopo il periodo Bizantino vediamo l'arrivo dei Musulmani, prima con il califfo Muaviya, poi gli Arabi, Emevi e gli Abbasidi, e finalmente i Selgiuchidi nel 1071 e poi gli Ottomani nel 1466. Gli attacchi dei crociati da 1076 fino all fine del dodicesimo secolo non riuscirono a staccare la citta' dall'Islam, anche se Goffredo di Buglione (agosto del 1097) e Federico Barbarossa (18 maggio 1190) la occuparono per un breve tempo. Konya fu una citta' importante per i Cristiani, qui arrivarono San Paolo e San Barnaba durante un loro viaggio in Asia Minore, dove San Paolo aveva predicato. Ma facendo arrabbiare sia gli Ebrei che i Gentili, dovevano lasciare la citta' andando verso Derbe e poi a Lystra. Konya era il capitale dei Selgiuchidi fra 1071 e 1308. Soprattutto sotto il regno del sultano Alaaddin Keykubad nel 1220 la citta' ebbe il suo apice, anche se poi dovesse cambiare mani fra i Turchi ed i Mongoli. La provincia si trovava anche sulla via delle carovane. Sotto il regno del sultano Mehmet II la citta' divenne di nuovo una citta' importante a causa della presenza della setta dei Dervisci fondata da Mevlana nel 13o secolo. Nel periodo del sultano Solimano, la citta' era stata chiamata come la provincia di Karaman, che oggi e' un'altra provincia della Turchia moderna. Attorno al 19° secolo Konya era in condizioni non molto buone, la citta' sembrava misera e trascurata, le attivita' commerciali erano lenti. Solo nel 20o secolo Konya si e' cominciato a svilupparsi con l'industrializzazzione e l'agricoltura. Oggi Konya e' una citta' che continua a sviluppare in Anatolia centrale. Oggi, il mausoleo di Mevlana Rumi, il poeta mistico del sufismo ed il fondatore dei Dervisci Danzanti, attrae tanti seguaci e visitatori a Konya. Il medresse di Karatay (una vecchia scuola teologica), la moschea di Alaaddin Keykubat e la moschea di Ince Minare (minareto snello) sono altri luoghi da visitare.
 

Pamukkale

Le sorgenti termali di Pamukkale, che tradotto dal turco significa "Castello di cotone", situato nella provincia di Denizli, nella Turchia sud-occidentale, sono lunghe circa 2.700 metri e grazie ad una altezza di 160 metri, posso essere scorte ed ammirate da una grande distanza. Ogni secondo, oltre 465 litri di acqua calda sgorgano copiosi dalle 17 sorgenti che possiedono temperature comprese tra i 35 ed i 100 °C. L'acqua contiene grandi quantità di idrogeno e di carbonato di calcio, che si fondono per formare bi-carbonato di calcio. Questo fenomeno naturale deposita così spessi strati di calcare bianco e travertino che sembrano cadere lungo i pendii montani, facendoli assomigliare ad un cascata congelata: uno degli spettacoli naturali più belli di tutta la Turchia, e forse del mondo intero.
Ovviamente le cascate di travertino sono l'attrazione fondamentale, ed anche l'occcasione di vedere uno spettacolo geologico piuttosto raro, emulato solo dalla Minerva Terrace di Mammoth Springs a Yellowstone, dal sito di Huanglong in Cina e dalle terrazze di travertino di Otukapuarangi in nuova Zelanda, quest'ultime sfortunatamente distrutte dall'eruzione del vulcano Mount Tarawera, nel 1886. Il carico di sali minerali presente nelle acque di Pamukkale è molto elevato, circa mezzo grammo di calcare ogni litro d'acqua. Conti alla mano le acque
possono depositare un velo di 1 mm di carbonato di calcio su di una superifice di oltre 13.000 metri quadrati. Si può inoltre affermare che il sito riceve turisti oramai da migliaia di anni, dato che queste sorgenti caldi erano ben conosciute nell'antichità al punto che la città greco-romana di Hierapolis era stata costruita proprio in cima al Castello di Cotone, e le sorgenti calde erano perfette per le terme della città romana. Le sorgenti di Pamukkale oggi offrono grandiosi spunti per delle straordinarie fotografie. Il contrasto dei colori chiari dei depositi calcarei e di gesso è magnifico con il turchese delle acque che formano bacini sovrapposti a più livelli, dove poter fare il bagno nelle calde acque fumanti. Per evitare di danneggiare le concrezioni è vietato utilizzare calzature quando si fa il bagno nelle vasche naturali.
Il sito archeologico di Hierapolis è 'a circa 20 km a nord di Denizli, e si trova a fianco di Pamukkale. La città fu fortemente daneggiato dal terremoto del 60 dC, durante il periodo dell'imperatore romano Nerone. Durante la ricostruzione dopo il terremoto, la città perse il sua stile ellenistico e divenne una tipica città romana. Anche il sito archeologico è patrimonio dell'umanità dell'UNESCO assieme alle sorgenti termali di Pamukkale, ed è molto suggestivo camminare tra le sue rovine. Da segnalare il grande Teatro, ben conservato, il Museo Archeologico e la scoperta recente di un grotta, infestata da vapori mefitici, che poteva essere stata un tempo una delle Porte d'accesso all'Ade. Il periodo migliore per vedere Pamukkale è la tarda primavera e l'estate, praticamente fino ad inizio ottobre. La città si trova all'interno dell'Anatolia occidentale, e quindi possiede un clima continentale. Le massime più elevate si raggiungono in luglio e agosto con valori compresi tra i 30-35 °C come massime, mentre le minime si mantengono mediamente intorno ai 15 gradi centigradi. In inverno la mattina è generalmente piuttosto freddo con valori che si posizionano sui zero gradi e non è raro vedere nevicare, e comunque piove con una certa frequenza. Nel caso siate in vacanza in Turchia nel periodo invernale è conveniente trovare alloggio sulla costa, ad esempio a Izmir, e venire a Pamukkale per il tempo strettamente necessario per la visita.
 

Efeso

icercata per suggestivi city break a Istanbul dal sapore mediorientale, amata per il suo mare blu in cui veleggiare pigramente lungo la costa o rilassarsi sulle sue incantevoli spiagge, la Turchia offre molto anche fuori stagione. Soprattutto per andare alla scoperta della sua storia secolare di cui, da est a ovest del Paese, si possono ammirare preziose testimonianze. Tra queste, Efeso, una delle più importanti città dell'antichità e, oggi, uno dei più noti siti archeologici del Mar Mediterraneo che attira, ogni anno, migliaia di turisti da tutto il mondo.
Situata lungo la costa, a circa 50 km da Smirne, l'arrivo a Efeso è un salto nel tempo. Di almeno duemila anni, quando era un ricco centro commerciale e capitale della provincia romana di Asia. Fino al IV secolo, quando iniziò il suo declino a causa della perdita d'importanza del porto a favore di centri dell'entroterra, e la popolazione l'abbandonò definitivamente intorno al VIII secolo. Fu solo verso la metà dell'Ottocento che, grazie alla costruzione della ferrovia da Istambul a Baghdad, vennero organizzate spedizioni di archeologi europei alla ricerca del Tempio di Artemide. Al tempo, infatti, Efeso dovette la sua fama, oltre che alla ricchezza, anche alla presenza di questo tempio spettacolare, considerato una delle Sette meraviglie del mondo antico. Della sua grandiosità oggi non rimangono che poche rovine a seguito di un incendio doloso che lo distrusse nel 356 a.C. Molto è invece rimasto dell'impianto della città che, protetta da una cinta muraria lunga 8 km e alta 6 metri, si allungava dal porto verso l'interno. Dall'ingresso al sito, si procede lungo la Via dei Curati, una strada ampia lastricata di marmo, che conduce ai principali edifici di Efeso. Ai lati della via si trovano i resti degli antichi portici con colonne e raffinati pavimenti a mosaico, dove gli abitanti si riparavano dal sole o dalla pioggia, il Tempio di Adriano, esempio di architettura romana riccamente decorato e una lastra di marmo su cui è scolpita a bassorilievo l'effigie ben conservata di Nike, personaggio della mitologia greca e simbolo della vittoria. La Via dei Curati procede in discesa, verso l'Agorà commerciale, cuore dell'antica Efeso. E già da lontano compare la splendida Biblioteca di Celso, dedicato a Tiberio Giulio Celso, illustre personaggio dell'età traianea che qui fu seppellito. La facciata è finemente decorata con diversi tipi di marmi e da quattro nicchie in cui si trovano le statue celebranti virtù di Celso: saggezza, virtù, benevolenza e sapienza.
Superata l'agorà, passando sotto un arco, si arriva al Teatro di Efeso. Progettato secondo i canoni ellenistici, a forma semicircolare, ha subìto interventi successivi per aumentare la platea e poteva accogliere fino a 24mila spettatori. Il percorso dell'antica città di Efeso si conclude con la Chiesa di San Giovanni che fanno di questo sito archeologico anche meta di pellegrinaggio cristiano. Secondo alcune fonti, infatti, l'apostolo Giovanni avrebbe vissuto ad Efeso parte della sua vita e fu poi qui seppellito.
 

Izmir

Smirne è una città turistica che vanta un buon sistema di accoglienza. Grazie anche al clima mite tutto l'anno ed ai numerosi luoghi d'arte ricchi di storia, è visitata da molti turisti. La città è anche un grande ed efficiente porto situato sull'omonimo golfo, nel mar Egeo. Il centro storico della città è costituito da piazza Konak e i suoi dintorni. Inoltre è anche tra le località che si contendono l'onore di essere il luogo natio del leggendario poeta Omero. Il nome "Smirne" (Smyrna) significa "mirra" in greco antico, pertanto si riferisce alla presenza di tale arbusto nella zona dove la città è stata fondata. Izmir è il nome turco, ufficializzato solo nel 1930 e negli ultimi decenni diffuso anche all'estero. In greco come anche in italiano e in altre lingue (prevalentemente latine) il nome Smirne è rimasto consolidato nel lessico al posto del più recente nome turco. Smirne è più progredita rispetto alla media della Turchia in termini di libertà, qualità della vita e parità fra i sessi.Il primo insediamento umano a Smirne può risalire al III millennio a.C. Si pensa che il suo sviluppo sia coinciso con quello di Troia. Intorno al 1500 a.C. essa venne occupata dagli Ittiti. Nel VIII secolo a.C., passata sotto il controllo di Mileto, ma la sua prosperità attirò l'interesse dei Persiani, i quali la occuparono, causandone così la decadenza e la distruzione. Rifondata da Alessandro Magno nel 333 a.C., essa divenne romana nel 133 a.C. e, in seguito, subì un terremoto disastroso che la devastò nel 178, cosicché l'imperatore Marco Aurelio ordinò di ricostruirla. Sotto l'Impero bizantino il suo sviluppo si fermò, soprattutto a causa della crescita d'importanza della vicina Efeso. Ma nel 1076 essa fu occupata dai Turchi Selgiuchidi e decadde, non riuscendo a rifiorire neanche dopo la riconquista comnena avvenuta nel 1098. Fu ceduta ai Genovesi nel 1261 e nacque allora una piccola colonia genovese. Successivamente fu ceduta da questi ai cavalieri ospitalieri (1320-1402) ed infine conquistata dai turchi ottomani, che la possedettero per più di cinque secoli. L'impero ottomano, uscito sconfitto dalla prima guerra mondiale, cedette Smirne alla Grecia col trattato di Sèvres (1920). Dopo l'invasione greca dell'Asia minore e la sconfitta greca a Dumlupınar, la città fu riconquistata dall'esercito turco repubblicano comandato da Mustafa Kemal (1922) e devastata da un catastrofico incendio che distrusse gran parte della città vecchia; durante l'incendio, tra devastazioni e saccheggi, le popolazioni cristiane, principalmente quelle greca e armena, in parte massacrate, si imbarcavano sulle navi dell'Intesa alla fonda nel porto, trovando poi rifugio in Grecia. 
Voto medio:
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da , alle 22:06
Esperienza bellissima, grazie a Isabella e a tutti i partecipanti. Siamo stati veramente molto bene. Da ripetere.


da , alle 23:21
Un tour fantastico, organizzato magnificamente dalla DLT . Sono riusciti a farci vedere tutti i posti più belli della Turchia con una guida super preparato. Grande è ‘ stata anche la nostra accompagnatrice Isabella, sempre disponibile. Grazie DLT , a presto!


da , alle 10:46
Viaggio stupendo, posti incredibili, accompagnatrice e guida sul posto super !!!


da , alle 09:38
Sistemazione in ottimi alberghi. Trasferimenti confortevoli con autista molto esperto. Accompagnatore sempre presente e disponibile. Guida locale: ottimo italiano, colto, instancabile e grande divulgatore della cultura turca in ogni suo aspetto. Viaggio meraviglioso. Ripartirei subito con lo stesso staff (magari inizio primavera per temperatura più mite).


da , alle 19:02
Viaggio stupendo, rimarrà nella mia memoria: oltre ai posti incantevoli, hanno contribuito in modo notevole l'organizzazione ineccepibile, la guida eccezionale che ha curato ogni minimo dettaglio, strutture alberghiere di notevole accoglienza e gran varietà di buffer per tutte le esigenze.

Semplicemente tutto meraviglioso. Ma non è una sorpresa, già fatto altri viaggi con voi e apprezzato rapporto qualità/ prezzo e professionalità.

Pina Stavolone


da , alle 14:37
Un viaggi stupendo , posti bellissimi , una guida bravissima e preparata su tutto , DLT agenzia super ,al prossimo viaggi.


da , alle 09:45
Un viaggio spettacolare, guida locale preparatissima , attenta ad ogni particolare, lo stesso per la Guida italiana Tutti molto disponibili. Sicuramente molte ore di pulman, però ne vale davvero la pena.


da , alle 09:43
Vacanza tranquilla e ben organizzata. L'accompagnatore e la guida sono state impeccabili per cui il giudizio complessivo è ottimo. Fanella


da , alle 09:20
Bella esperienza, faticosa ma fattiva, resa affascinante dall’ottima guida Birol.

Consiglierei di includere un po’ di costa del Mediterraneo.


da , alle 08:22
Guida brava e preparata lo stesso per l'accompagnatore alberghi ottimo insomma è stato un bel viaggio.


da , alle 07:33
Professionalità e ottima qualità dei servizi ! Marco davvero super come accompagnatore e supporto nel viaggio.


da , alle 18:07
Buona organizzazione alberghi ottimi ma un poco lontani dalla città


da , alle 18:00
Tour interessante sotto tutti i punti di vista. Organizzazione ottima.Eccellente la scelta degli hotels e dei ristoranti.Guida molto preparata.


da , alle 17:32
itinerario bellissimo, servizi ottimi, accompagnatrice eccellente e disponibilissima, simpatico e speciale la guida del posto. Unico problema la valigia che mi e arrivata dopo quatrto giorni... va beh! Il prossimo viaggio sara ancore con voi!

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